venerdì 7 giugno 2024

MILANO - 2024 - ITALIA IMBALLAGGIO - COPERTINA

 

 



MONZA - 2024 - MIMUMO (Micro Museo Monza) - PETER HIDE 311065 / LIFE IS SERVED - 22 maggio 2024 – 12 giugno 2024

 

 a cura di Felice Terrabuio
mercoledì 22 maggio 2024 – mercoledì 12 giugno 2024
mimumo MICROMUSEOMONZA (visibile 24/24h) Casa della Luna Rossa (Sec. XIII) via Lambro 1 Monza

“LIFE IS SERVED”

Un lingotto d’oro e una “merda” all’interno di una campana di cristallo per dolci.

Due elementi in natura… serviti al banchetto della vita.

La società contemporanea affida nell’oro ogni sogno e speranza, potere e ricchezza.

La natura fa lo stesso con il letame…

De André cantava: “Dai diamanti non nasce nulla, dal letame nascono i fiori…”

La società contemporanea è un falso mondo dorato di valori effimeri”

 

 

 

VARESE - 2024 - SHOWCASES GALLERY - PETER HIDE 311065 - Dal 20 MAGGIO AL 15 GIUGNO 2024

 

 
 

Su quella linea immaginaria che unisce Villa Panza con la Fondazione M. Morandini, sono collocate la maggior parte delle gallerie d’arte di Varese. Su questa linea, centralmente alla via F. Cavallotti 4, nel bel mezzo della “movida“ e dei “locali” varesini, ha aperto SHOWCASES GALLERY.  

SHOWCASES GALLERY nasce da un progetto condiviso dello studio "Franco Crugnola Studio di Architettura", riunendo intorno a sé un dinamico team di collezionisti, artisti ed appassionati d'arte.
Nasce come un insieme di spazi espositivi fluidi e come luogo teso ad esplorare e a comprendere le ricerche e le sperimentazioni artistiche delle ultime generazioni del territorio. Offre inoltre la possibilità, all'interno di uno spazio inconsueto, di esporre giovani artisti emergenti del panorama contemporaneo al fine della diffusione dell'arte e della cultura a largo spettro. "SHOWCASES GALLERY by Franco Crugnola Studio di Architettura" è collocata nella zona centrale e pedonale di Varese, Via F. Cavallotti, 4, e vuole porsi come punto baricentrico di una "galleria diffusa" nella città, dinamica e nuova. Si connota, attualmente ed embrionalmente, come l’unione di 6 vetrine successive di m. 1x1,50 su un fronte omogeneo di m. 20, illuminate e cablate, ove tutti gli artisti possono esporre la loro arte o le loro installazioni.  Per loro natura tali vetrine sono sempre visibili al pubblico 24/24 ore e 365 giorni all’anno. Il suo programma annuale propone mensilmente una ricognizione intorno all'arte Italiana degli ultimi decenni, senza comunque tralasciare incursioni e proposte della scena internazionale.

Scrive Vittorio Raschetti (Giornalista, saggista, copywriter. Docente di diritto allo IASSP – Istituto di Alti Studi Strategici e Politici per la Leadership):

“Showcases Gallery” è una casa di vetro per l'arte, una wunderkammer in vetrina, un monolite di meraviglie aperto sulla curiosità della città. Il dono dell'arte in un micro teatro pubblico, una caleidoscopica lanterna magica aggettante sull'anemia della città. Una cabina minimalista, un contenitore di idee in movimento, un affaccio sullo sguardo di passaggio. Pensieri che navigano in un acquario di reminiscenze da ripescare nel futuro, perché l'arte è sempre contemporanea al futuro. Un involucro di protezione messo a disposizione, perché l'arte si protegge solo offrendola in dono. Lasciarsi contagiare dall'energia simbolica, generando nuovi sguardi, educando i propri sensi all'insolito e favorendo nuove abitudini mentali, senza arrendersi alla latitanza della cultura: perché il sonno dell'attenzione genera mostri di noia. “Showcases Gallery” è un luogo eccentrico, trasparente e permanente, capace di dialogare con le pietre più nobili ed antiche della città, catalizzando un campo di forze creative e rigenerando una qualità dello spazio urbano come luogo di meditazione inattesa. L'insorgere di improvvise occasioni di bellezza gratuita. Un contenitore di materia, luce, forma, ossigeno immaginativo. Un campo di azione per interrogarsi sul senso e risvegliare una sensibilità consapevole, un territorio di sfida per gli artisti e…, per imparare a reggere l'urto delle interpretazioni dei cittadini, perché le trovate apparentemente assurde e le scommesse paradossali dell'arte contemporanea sono autentiche bussole per trovare una via d'uscita dal caos.”

MOSTRA IN CORSO DAL 20 MAGGIO AL 15 GIUGNO 2024

Peter Hide 311065 nasce a Varese nel 1965. Creativo di professione, concepisce e progetta con la moglie il primo e-book della storia nel 1992 (INCIPIT). Collabora nel campo del design con importanti aziende quali SWATCH e ALESSI e rilevanti aziende nel settore dell’arredamento. La sua passione per l’arte inizia negli anni ‘80 durante il suo “gap year” a NYC ove incontra e conosce i maestri della pop e della street art internazionale. Tornato in Italia inizia la sua carriera nel mondo dell’arte come artista indipendente. È il precursore (insieme a G. Colosimo e C. Pietroiusti) di quella corrente artistica di carattere globale (definita da Luca Beatrice in uno dei suoi ultimi saggi “MONEY ART”), che attraverso l’uso sistematico di banconote nelle opere, utilizzate proprio come supporto-materia del lavoro, sonda il delicato rapporto tra società-economia, individuo-denaro, come "messaggio" di un malessere contemporaneo.  

L’artista ha partecipato a numerose mostre e manifestazioni artistiche tra cui la Prima Biennale di Malta nel 1996, dove ha vinto il secondo premio. Ha esposto in diverse gallerie d’arte ed istituzioni museali in Italia e all’estero, tra cui alla Galleria Infantellina a Berlino nel 2011, alla Triennale di Milano nel 2014, al museo MA*GA di Gallarate (VA) nel 2016. Nel 2017 partecipa a Padiglione Tibet durante la 57° Biennale D’Arte di Venezia e l’anno seguente ritorna a Venezia ai Magazzini del Sale, al museo F. Bodini di Gemonio nel 2019, al museo di arte contemporanea Villa Croce di Genova, nella sede della Commissione Europea di Bratislava e Vienna, in Palazzo Regione Lombardia e nella prima mostra collettiva dedicata alla “Money Art” a Brighton (UK). Nel 2021 al museo ZKN di Karlsruhe in Germania. Nel 2022 il Blog Australiano di Melbourne Banknoteartconcept gli dedica un’ampia antologia promuovendolo sui loro social e presto gli sarà dedicata una mostra personale nella loro galleria. A complemento del proprio percorso artistico, edita negli anni diversi libri d’artista con note case editrici e partecipa alla IV° Biennale del Libro di Artista di Napoli nel 2017. Da sempre vicino alla Fiber art, realizza tappeti artistici e spesso lavori con intrecci e materiali tessili come enfatizzazione del proprio messaggio.


mercoledì 16 agosto 2023

CARATE BRIANZA (MB) - 2023 - SERGIO MANDELLI - VISITA ALLO STUDIO - 17 luglio 2023

VISITA ALLO STUDIO DI PETER HIDE 311065
 
Cominciamo con chiarire l’arcano: chi è PeterHide311065?
Allora: Nome e cognome: Franco Crugnola, nato a Varese.
Segni particolari: personalità multiforme. Di Franco Crugnola si conosce la laurea in architettura e design, la collaborazione con Alessandro Mendini per la creazione di prodotti per i marchi (fra i tanti) Alessi e Swatch, fino ad arrivare alla progettazione di grandi complessi a Tokio, a Parigi, ai Caraibi… e già questo basterebbe per farne un personaggio di successo.
Ma poi c’è l’altra personalità, che lui vuole separare accuratamente dal professionista, quella artistica, per la quale conia un marchio apposito: PeterHide311065, appunto. E se i numeri indicano la data di nascita (troppo facile) e Peter Pan è l’adulto che non vuole crescere mai, Hide è la traduzione inglese di “nascosto”, “celato”. E, manco a dirlo, richiama il Mr. Hyde di Stevenson, quello dalla doppia identità.
A questo punto se proprio vogliamo dare una data di nascita a Peter Hide, scegliamo il 1988; a quel tempo risale il suo viaggio, o, per meglio dire, il suo pellegrinaggio a New York, per vedere dal vero i capolavori della Pop Art e il fenomeno dei graffitisti, di cui la mai dimenticata Francesca Alinovi si era fatta profetessa in Italia.
Al ritorno, armato di bombolette, si mette subito al “lavoro”, partecipando anche a grandi imprese, come il chilometro colorato del Ponte della Ghisolfa, in compagnia di personaggi che hanno fatto la storia del graffitismo italiano, come FlyCat e KeyOne.
A questa prima fase di entusiasmo creativo, ne succede, però, qualche tempo dopo, un’altra improntata ad una forte delusione. Si accorge, cioè, che il graffitismo, nato come fenomeno di strada, ideologicamente contrario al mercato dell’arte e alle gallerie, è venuto a patti con il mercato stesso, e i lavori degli artisti più famosi sono contesi dai collezionisti.
Lui ci ragiona un po’ e poi si dà una risposta: ciò che fa girare il mondo è il denaro. Il denaro è il vero motore di tutto. Il soggetto VERO dell’arte sono i soldi. Quindi, paradossalmente, il denaro è la vera merce desiderata nella nostra società.
Ecco allora che la sua idea è quella di utilizzare denaro nelle sue opere: “Fresh money” è il titolo di una operazione che consiste nell’impacchettare banconote (finte) come si impacchetterebbe mezzo chilo di fusilli.
È così che lui comincia a maneggiare centinaia, migliaia di biglietti verdi (ma poi anche quelli più colorati degli euro) che poi provvede a incollare su tavole e tele. Per accentuare il valore sacrale del denaro realizza dei veri e propri reliquiari per dollari
Da questo lavoro nasce poi il suo cavallo di battaglia, una tavola tappezzata di dollari inserita in una teca in plexiglas con su scritto “To love money over everything!”, ama il denaro più di ogni cosa; e poi costruisce trappole per topi con il dollaro al posto del formaggio; schizza di sangue un tappeto di dollari oppure li dispone dietro una rete di filo spinato, oppure ancora accartoccia a mucchi banconote di diverso colore.
Per tornare al sentimento “religioso” che spesso suscita il denaro, pone la famosa scritta in obliquo “In God we trust” su una tela.
Spesso i suoi lavori sono ispirati all’opera di artisti moderni, come Piero Manzoni, Martial Raysse, Barbara Kruger…
Il risultato è che i suoi lavori piacciono molto ai collezionisti e il successo nelle vendite lo conferma.
Espone anche in diverse mostre importanti, come una curata da Martina Corgnati al Palazzo della Regione Lombardia.
Però, ce n’è una che ricorda con un sorriso: tempo fa viene invitato ad esporre all’interno di una banca di Lugano. Qualche anno dopo ritorna e la trova chiusa. Il motivo? Agenzia sottoposta ad indagine per riciclaggio internazionale di denaro sporco.
Vedi tu a volte gli scherzi che ti fa il destino?
Sergio Mandelli
 

 

MILANO - 2023 - BIENNOLO / ABITAZIONI D'ARTISTA - 10-11 giugno 2023