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Per un approfondimento sul lavoro di Peter Hide - 311065
"DREAMING OF LUCIDITY"
SOGNANDO LA LUCIDITA'
Introduzione di P. Charlotte Stein Infantellina (Curatore europeo)
L´essere umano, fin dalla notte dei tempi, é stato affascinato dal magico e sconosciuto che risiede nei sogni, non sazio di quanto avviene nella vita reale. Interi trattati sono stati scritti sul sogno e sulle sue motivazioni, fonti e conseguenze, analizzando l’argomento dai più svariati punti di vista. Particolari studi sono stati condotti già dagli anni 60 per uno specifico modo di sognare che era stato notato all’interno di gruppi esaminati. Alcuni soggetti avevano una speciale peculiarità: oltre a sognare a colori e ricordare con nitidezza inaspettata i propri sogni, asserivano di pilotare i propri personaggi, decidendo sia la sceneggiatura che la coreografia. Praticamente erano i registi dei propri sogni. Questa capacità é risultata avere molteplici scopi ed effetti. I personaggi dei sogni lucidi hanno il carattere, la forma, la voce che l’onironauta decide di attribuire loro, così come decide quali siano gli scenari ed il copione da recitare. Nel sogno lucido il pilota decide a suo piacimento se le caratteristiche devono combaciare con la realtà oppure se attribuire nuovi parametri, applicando trasformazioni che alla fine producono una sorte di “fantasy”. Può realizzare i propri desideri e nel contempo essere consapevole del proprio atto creativo. Il sogno lucido risulta particolarmente intenso, anche grazie alla durata che, a differenza dei canonici esigui minuti, si può protrarre ed alla scansione del tempo che risulta equivalente a quella reale.
In occidente tanti, tra cui Aristotele, Tommaso D’Aquino, Friedrich Nietzsche, hanno dissertato del “sogno lucido”. In oriente l´approccio con il “sogno lucido” é profondamente radicato fin dall’antichità. Interessante può risultare, per il pubblico, approfondire l´argomento: il “sogno lucido” può essere indotto attraverso il training al fine di sviluppare
una capacità che per alcuni é innata.
L’arte è il mezzo supremo che permette di forgiare la realtà o di riportarla, chiaramente sempre in base all’interpretazione e alla tecnica propria di ogni singolo artista.
L’artista è l’artefice e creatore di visioni più o meno convenzionali, più o meno rispondenti alla realtà oggettiva. Egli elabora tramite l’uso dei colori, dei materiali, delle tecniche un’idea od un intero concetto decidendo i ruoli e le posizioni ed i tempi. Gli scopi dell’artista sono i più svariati, alcuni possono essere: comunicare emozionalmente ciò che le parole ingarbugliano in sofismi magari non desiderati, oppure esternare le proprie peculiarità intime e desideri nascosti, oppure riportare un ricordo definendo nuovi percorsi ed alterando quanto realmente vissuto. Di fondo, ogni artista desidera rendere noti i propri convincimenti, il proprio punto di vista e di pensiero rispetto a quanto viene vissuto, condividere le passioni e le perplessità, riportare le esperienze proprie od indotte, essere ed immaginare che gli altri possano essere non solo pedine bensì fautori.
Che cosa è l’artista se non l’onironauta che non solo osserva, vive, elabora, produce bensì esiste con lo scopo di comunicare metabolizzando, a sua volta, quanto gli è dato dall’interazione del pubblico che pur delicatamente, soffermandosi e lasciandosi affascinare da un’opera, esprime il proprio pensiero e la propria emozione soggettiva.
Il titolo “Dreaming of Lucidity” vuole essere per il pubblico uno stimolo, indotto dalle peculiarità delle singole opere. La cernita degli artisti ha seguito il filo conduttore estrapolando dalle singole personalità vari riferimenti e stili di espressione. La provenienza, estrazione, vita di ogni partecipante è differente rispetto agli altri ed in grado di fornire uno spettro emozionale di argomentazioni ed interpretazioni estetiche.
Che cosa è l’artista se non l’onironauta che non solo osserva, vive, elabora, produce bensì esiste con lo scopo di comunicare metabolizzando, a sua volta, quanto gli è dato dall’interazione del pubblico che pur delicatamente, soffermandosi e lasciandosi affascinare da un’opera, esprime il proprio pensiero e la propria emozione soggettiva.
Il titolo “Dreaming of Lucidity” vuole essere per il pubblico uno stimolo, indotto dalle peculiarità delle singole opere. La cernita degli artisti ha seguito il filo conduttore estrapolando dalle singole personalità vari riferimenti e stili di espressione. La provenienza, estrazione, vita di ogni partecipante è differente rispetto agli altri ed in grado di fornire uno spettro emozionale di argomentazioni ed interpretazioni estetiche.
All'artista Peter Hide - 311065 è stato concesso, all'interno della mostra collettiva, un'intera sala che può rappresentare una mostra nella mostra, una personale visione "onironauta" d'eccellenza sull'esaltazione di errati valori da parte della nostra società contemporanea.
ALCUNE FOTO DELL'INAUGURAZIONE
ALCUNE RECENSIONI
Si ringraziano i giornalisti Lucia Landoni, Silvia Gorgi, Samantha Mossi,
la redazione di Venezia Travel, di Exibart e tutto lo staff di Radio Onda 1.
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