mercoledì 23 marzo 2011

TRUE MONEY

Dopo aver utilizzato a lungo riproduzioni di carta moneta corrente in maniera massiva e creato uno spaesamento all’osservatore che si domanda se tale contenuto sia vero (attribuendo un valore non suo), Peter Hide passa, in questi lavori, ad utilizzare carta moneta autentica.
Giocando sempre con lo spettatore, disorientandolo, prendendolo in giro sulle sue angosce possessive, Peter Hide utilizza e mostra del denaro vero e giocando sugli opposti appone sulle banconote stesse un timbro evidente che recita “FAC-SIMILE”.
Annullando di fatto il valore e il possibile utilizzo di queste banconote, l’interesse dello spettatore per questi lavori diminuisce, il possesso non è più “utile” verso qualcosa che non viene ritenuto autentico.
Attuando il gioco degli opposti che sempre ha caratterizzato il lavoro di questo artista, Peter Hide crea ancora una volta una sorte di interesse morboso verso il quadro creando quel gioco di incertezza e dubbio tra possesso e potere economico inducendo lo spettatore ad osservare da vicino il contenuto cercando di individuare segni premonitori sulla veridicità dello stesso, senza soffermarsi sul valore compositivo e di condanna sociale dell’insieme. Inevitabilmente PH mette alla berlina lo spettatore, mostrando le sue angosce ed insicurezze sociali.

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